DI COSA PARLIAMO QUANDO PARLIAMO DI GENERAL CONTRACTOR?

General Contractor è la definizione che più rappresenta ciò che siamo e ciò che facciamo (non a caso è il nostro pay off).
Siamo certi però che non tutti conosciate a fondo il significato di questo termine. Partiamo dall’inizio: capita spesso che nel settore edilizio i committenti si trovino di fronte a una serie di importanti problematiche. La soluzione è proprio individuare, allo start, un general contractor (in italiano, appaltatore generale) che ottimizzi i processi di costruzione ottenendo il miglior risultato in termini temporali ed economici. Come?

  • svolgendo un ruolo attivo in cantiere e lavorando sul campo a stretto contatto con le altre figure coinvolte nella pianificazione e nell’edificazione
  • accompagnando il cliente durante l’intero processo, scegliendo e coordinando i subappaltatori (o sub-contractor) che prenderanno parte alla costruzione
  • assistendo e coordinando tutte le figure professionali coinvolte
  • possedendo competenze, in ambito sia tecnico che operativo, per comprendere e gestire l’aspetto progettuale ed economico e le risorse (umane e non) in cantiere
  • rispondendo di tutti i problemi (anche legali) connessi alla costruzione
  • essendo l’unico interlocutore del cliente
  • mettendo a disposizione per l’intero processo edilizio, sia esso un cantiere grande o piccolo, un site manager e un project manager dedicati

Per questi e per altri mille motivi, i committenti sia affidano a noi. Per questi e per mille altri motivi, è il lavoro che amiamo.

Dopo aver analizzato come il General Contractor e il suo intervento siano auspicabili per la realizzazione di opere complesse o quando siano presenti molteplici attività e maestranze da coordinare, concentriamoci ora sulla figura del General Contractor dal punto di vista del committente: come viene percepito? Naturalmente il ruolo e ciò che rappresenta è uguale in tutto il mondo, la differenza è il modo in cui il General Contractor viene interpretato dai clienti per ragioni culturali, storiche ed economiche.

Proviamo a fare un esempio concreto: un imprenditore monegasco o un londinese non immaginerebbero mai di poter chiamare altri soggetti qualora decidano di affidarsi ad un General Contractor. Per un imprenditore lombardo o veneto, che ha storicamente sviluppato l’arte di arrangiarsi e di cavarsela da solo, soprattutto nel dopoguerra e negli anni del boom economico e sociale, il General Contractor non viene percepito come un plus o come un’opzione da considerare. Non c’è giusto o sbagliato, ma appare chiaro come non in tutti i territori, un modello di impresa come il GC venga inteso come un punto di forza o come un’alternativa. E questo è un dato che orienta il GC nelle proprie scelte strategiche.

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