TECNICHE COSTRUTTIVE: IL CANTIERE DI MOLTRASIO

Da oltre 30 anni mettiamo in atto tecniche costruttive d’avanguardia. Oggi vi raccontiamo le lavorazioni effettuate nel cantiere di Moltrasio, località sul Lago di Como, per la ristrutturazione di una casa risalente agli anni 60. L’intervento parte dalla volontà del progettista di aprire grandi finestre nelle murature portanti per creare un importante collegamento visivo con il paesaggio esterno.

È stato adottato un sistema di cuciture attive brevettate e certificate eseguite da un’azienda leader nel settore, che consiste nella posa di 4 angolari in acciaio zincato (spessore 8 mm) sul perimetro esterno della trave soprastante. Successivamente è stata eseguita una cerchiatura con fascette da 1 mm in acciaio zincato sovrapposte l’una all’altra per tutta la lunghezza dell’apertura della finestra (il numero sovrapposto delle fascette è stato calcolato da un ingegnere strutturista secondo il carico soprastante): una volta posizionata, ogni singola fascetta viene tirata con un apposito macchinario pneumatico che la manda in trazione fino alla sigillatura tramite taglio e saldatura zincata. L’effetto ottico è quello di una vera e propria cucitura che avvolge completamente tutta la lunghezza.

La preparazione e assistenza edile prevede l’apertura delle forometrie a piccole porzioni procedendo con una puntellazione molto ravvicinata (max 30/40 cm), la foratura del solaio da parte a parte (a ridosso della trave per il passaggio delle fascette) e la successiva chiusura con malta antiritiro. Successivamente, sulle spallette rimaste di muratura, è stato previsto un intonaco armato con rete elettrosaldata da 8 mm aggraffata alla muratura mediante spezzoni a L e calcestruzzo strutturale spruzzato e/o spatolato.

La direzione artistica ha previsto per la villa un open space che comprende tutta la zona giorno, con isola cottura, pranzo e living. La tipologia costruttiva presenta un muro portante di spina che appoggia sulle fondazioni sotto il vespaio del piano terra fino ad arrivare a sostenere il tetto di tipologia latero cemento al di sopra del secondo piano. Il muro che impedisce la realizzazione del designer si trova al piano primo: in seguito a calcoli approfonditi strutturali si decide per la demolizione della parte di muratura al piano primo.

Dapprima è stato previsto un consolidamento delle fondazioni con ferri di armatura spinottati e una controfondazione all’esistente integrativa, successivamente si sono posati dei pilastri in acciaio affiancati ai pilastri esistenti per maggior sostegno, infine si è provveduto all’esecuzione di intonaco armato con lavori di scrostamento intonaco esistente, pulizia delle fessure con getto d’acqua, esecuzione spinature D.30, esecuzione del placcaggio della superficie con rete metallica e calcestruzzo spruzzato o spatolato. Successivamente l’intervento è passato al piano primo, con demolizione degli angoli per inserimento di pilastri RHS 150x150x10 in ferro appoggiati su piastre di distribuzione che gravano esattamente sui pilastri e muro di spina al piano terra precedentemente consolidati. Di seguito abbiamo provveduto alla creazione di una tasca su tutta la lunghezza del muro, dapprima esternamente e poi internamente con successiva posa di putrella HEM 180 imbullonata e saldata in opera.

La villa non ha avuto alcuna fessurazione di assestamento. Il collegamento tra piano primo e secondo avveniva mediante una scala in legno d’arredo che non avrebbe mai potuto supportare il peso di un rivestimento di pedata ed alzata: pertanto è stata rimossa in toto e sono stati creati un cordolo d’appoggio nel solaio tra primo e secondo piano che serve a sostenere i due cosciali in ferro con interposti a distanza di circa 120 cm e un traverso d’irrigidimento su cui sono stati saldati in opera dei gradini con finitura in maglia di ferro atti alla ricezione del rivestimento in parquet.

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