RUBRICA "LE PAROLE DEL CANTIERE":IL CANTIERE

Come potevamo iniziare la nostra rubrica “Parole del cantiere” se non con “CANTIERE”?

Usiamo spessissimo questa parola, ma forse non tutti sapete che sono poco più di cento anni che ha il significato che le attribuiamo oggi. Per i romani il cantherius non indicava un luogo di costruzione di edifici, ponti, strade ma, pensate, il cavallo castrato, docile e meglio disposto al lavoro mentre per i greci era il kanthélios, l’asino.

Successivamente il cantherius diventa la trave di sostegno (badate bene, potrebbe capitare di trovare ancora questa definizione in alcuni dizionari).

Nel 1700 il cantiere è esclusivamente lo stabilimento dove si costruiscono e riparano le navi (ancora oggi, riferendoci a arsenali e darsene, parliamo di cantieri navali). Proprio la forza storica e l’importanza del cantiere navale hanno fatto sì che la parola “cantiere” si imponesse nella nostra lingua assumendo il significato di centro di lavoro e di attività, identificando grandi laboratori di costruzione.

Ma non solo: pensiamo all’espressione “mettere in cantiere un bambino”. A noi piace pensare che il cantiere sia davvero il luogo dove tutto ha inizio e che tutto regge. Proprio come la trave o la schiena degli animali.

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