Abitare la città come abitare la casa – Bergamo Moderna

Un piccolo cantiere di ristrutturazione di una casa in città, in uno dei borghi di Bergamo bassa, ci offre l’occasione di una riflessione sull’abitare la città come una casa, e di fare un giro per la città moderna proprio come se stessimo mostrando la nostra nuova casa agli ospiti.

Ingresso: Porta Nuova è l’ingresso principale di Bergamo Bassa così come la Porta San Giacomo che campeggia sullo sfondo lo è di Bergamo Alta. Il viale che scende dalle mura e arriva alla stazione, opere dell’amministrazione asburgica, e il Sentierone che lo incrocia sono il cardo/decumano che definisce la planimetria della nuova casa.

Salotto-soggiorno: un grande open space costituito dal Sentierone con le piazze adiacenti (Vittorio Veneto, Matteotti, Dante, Libertà). Così come in un interno da rimodernare si parla di strip out e fit out, cioè smantellare e riallestire, ridisegnando gli spazi, creando open space, Bergamo moderna nasce proprio dalla demolizione della vecchia fiera-mercato e dalla sua trasformazione nel nuovo salotto-soggiorno della città, il centro Piacentiniano.  Costruito negli anni Venti, in corso di riammodernamento, per la sua attenzione alla prospettiva, al cono ottico sullo scenario della città alta, è stato il progetto da cui è nata la normativa nazionale sul rispetto e la valorizzazione delle vedute storiche nel paesaggio urbano.

Dal soggiorno si passa alla zona home-theatre, il Donizetti, che nel corso del tempo ha cambiato nome tre volte ed è stato rifatto o ristrutturato dieci volte.

Materiali: mentre città alta è una città di pietra, Bergamo Bassa è costruita usando conglomerati, ceppi e cementi. Molti edifici sono realizzati con il  conglomerato detto ceppo dell’Adda, roccia sedimentaria costituita da ciottoli cementati, denominati brecce se a spigolo vivo,  puddinghe se arrotondati. Il  conglomerato si  è formato 65 milioni di anni fa. Un sasso per arrotondarsi deve percorrere cinquanta chilometri. I propilei di Porta Nuova sono in granito di Baveno, la facciata della banca del Credito e la  Fontana in “marmo” di Zandobbio. I portici del Sentierone sono in conglomerato, la torre dei caduti in pietra arenaria di Bagnatica. La Banca d’Italia in ceppo del Grè.

Pavimenti: il Sentierone un tempo pavimentato in pietra di Sarnico oggi è in pietra serena di provenienza toscana. L’acciottolato di Piazza Vittorio Veneto è fatto con le “bombe del Serio”: sassi calcarei  bianchi insieme ad altri di natura silicica e di forma ovoidale di colore  rossastro (Verrucano lombardo).

Camere da letto della città sono i nuovi quartieri residenziali, Monterosso, Celadina, Loreto e Longuelo, dove troviamo alcune architetture contemporanee esemplari, come le Terrazze Fiorite a Loreto, progetto 1976-79 di Gambirasio e Zenoni, autori anche dell’edificio per esposizioni di Celadina (1968). Ma la vere architetture contemporanee di Bergamo, sono le nuove chiese di questi quartieri costruite da grandi architetti con soluzioni, materiali e forme contemporanee: a Longuelo il capolavoro di Pizzigoni datato 1965 (“una specie di tenda di cemento poggiata per terra, che per le tecniche del tempo diventa anche una sfida ingegneristica” scrive Don Giuliano Zanchi),  a Loreto il cilindro di Gregotti (2008), a Celadina la “sistina” di Sandro Angelini (1959), a Seriate la capanna-origami di Mario Botta (2004) e presso il nuovo ospedale la chiesa progettata da Zublena e Traversi nel 2014 ( “un’opera d’arte gigante, nata sin dall’inizio insieme agli interventi degli artisti, così che opere d’arte e aspetto strutturale quasi si confondono”, sempre Zanchi).

Ci sarebbe da parlare dello zona studio-ufficio, cioè gli edifici-stanze del centro direzionale, uno su tutti l’ex-Duse di Gambirasio e Zenoni (1968), o la biblioteca Tiraboschi progettata da Botta e Orsini (2004).

E poi i locali di servizio, l’Ospedale, lo Stadio, la nuova Fiera…

Il giardino: il giardino è da curare, parliamo dei parchi del Serio, del Brembo, della green-way Morla-Quisa, del parco dei Colli e del tanto auspicato anello verde che dovrebbe connettere i parchi della città.

Ma in verità la Bergamo contemporanea è ancora sulla carta: la nuova città è quella progettata intorno a Porta Sud, fulcro del nuovo centro direzionale, con l’area della ferrovia e scalo merci trasformata nel Nuovo Sentierone e i Magazzini Generali nella nuova Gamec.

Per ora questo progetto della terza Bergamo, che scende definitivamente dal colle ed esce dal bozzolo dei borghi storici, aperta ai flussi del corridoio europeo, resta in gran parte sulla carta. Ma i due nuovi super-propilei d’ingresso alla città sono già costruiti e in espansione da anni, anzi decenni: Oriocenter (1998, progettisti vari) e KmRosso (2009, Jean Nouvel). Si vedrà.

Anche la città, come la casa, nel corso delle generazioni e in corrispondenza delle nuova esigenze, cambia aspetto e funzioni, si espande e si rinnova, sostituisce gli impianti, si apre, si rende sempre più facile da abitare. Forse.

Ph Credits: Introini, Marco

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